01.03.2020
Così l’artista presenta il proprio lavoro:
<<La quarantena l’ho vissuta per tutto il mese di Febbraio. Questo evento non ha riguardato l’isolamento volontario dovuto al covid-19 ma all’isolamento legato al giudizio delle persone. Io ho la fortuna di lavorare con il personale della Repubblica Popolare Cinese e devo dire che le loro vite sono cambiate il giorno in cui è scoppiato questo virus. Il coronavirus non ha fermato, solo, la quotidianità dei cinesi ma quella di tutto il mondo. Io stessa, non sono impaurita da un virus che mi costringe a stare in casa ma dalla quarantena legata ai rapporti umani e alla superficialità degli umani. Il tempo sospeso creato dalle persone verso altri individui è la peggior arma che si possa creare.>>
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La velocità con cui il tempo scorre per ciascuno di noi, che ovviamente è un concetto diverso dal matematico scorrere dei secondi che si succedono uno uguale all’altro, richiama la differenza tra tempo e durata, di bergsoniana memoria. Da un lato infatti abbiamo il tempo della scienza, osservabile, misurabile, analitico, certo, ma anche asettico nel suo succedersi concatenato; dall’altro quel coacervo di sensazioni e stati mentali, che ognuno di noi vive non in maniera sequenziale e matematicamente scomponibile, ma come un continuo fluire, sulla cui velocità percepita è enorme l’influsso dello stato psichico di ciascuno. Lo stesso evento, che il tempo misura come identico, può avere durata estremamente differente per ciascun essere umano che abbia occasione di viverlo: a volte pochi minuti sembrano un’eternità che non vuole saperne di passare e il tempo sembra letteralmente sospeso, altre volte intere ore volano via, senza che ne abbiamo percezione, convinti che siano passati pochi attimi. Ognuno di noi ha avuto esperienza di questa differenza, che rappresenta uno dei grandi misteri dell’uomo e della sua mente: il tempo che cerchiamo costantemente di ingannare finisce sempre per ingannare noi, allontanandosi praticamente sempre, nella percezione di ognuno, dal semplice dato misurabile. Bergson concludeva che la durata è l’unico tempo che esiste per ciascuno di noi: sicuramente è l’unico che possiamo percepire direttamente, per il quale non abbiamo bisogno di astrazione – come invece accade col tempo della scienza – per misurare ogni singolo attimo.
Curatela
Anna Epis e Aldo Torrebruno
microbo.net