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SAVE THE DATE! Lavinia Longhetto | 09.05.2021

Lavinia Longhetto
COMPENDIO DEL TEMPO SOSPESO

Le nostre bacheche vedono protagonista l’artista Lavinia Longhetto, con due opere intitolate Legami 1 e Legami 2, realizzate per il ciclo Compendio del Tempo Sospeso. Si tratta di una riflessione proposta e realizzata in questo strano periodo che stiamo vivendo, un modo che l’artista ha trovato per riflettere su come l’isolamento forzato cui l’ultimo anno ci ha costretto ha inciso e sta incidendo sui legami tra le persone.

Tali legami, già prima della pandemia, erano al centro della riflessione di molti pensatori che hanno ragionato sulla loro fragilità in questa nostra epoca postmoderna: si pensi ad esempio al concetto di “relazioni liquide” proposto da Zygmunt Bauman, già autore del concetto di modernità liquida. L’idea è che anche i rapporti umani si siano in una certa misura liquefatti, subendo una sorta di dilatazione e allentamento che paiono, in un primo momento, in opposizione alla concreta frenesia della vita liquida. In realtà liquefazione e rarefazione toccano sia la forma sia i contenuti delle relazioni, lasciandoci sempre più storditi e disorientati, in un mare di possibilità che alla fine finisce per sommergerci.

In questo contesto già complicato si è inserita la forzata solitudine cui ci ha sottoposto questo anno assurdo, ma – ancora una volta – l’arte sembra indicarci una direzione e una via d’uscita: dal legame fragile emerge anche la potenza del restare agganciati, del restare connessi, del prendersi cura – anche a distanza – dell’altro, in modo da creare quelle che sempre Bauman chiama “connected loneliness”.

Tra le nostre solitudini connesse si stende allora il filo di ferro che, per quanto possa sembrarci sottile e fragile rivela in queste opere la propria forza: è infatti al contempo malleabile ma difficile da tagliare, in grado di sopportare la distanza fluttuante cui siamo stati sottoposti senza cedere, mostrandoci la forza che i legami possono mantenere anche in situazioni complicate.

E allora al filo del contatto umano, al filo del contatto dei corpi si possono sostituire i fili di voce, i fili delle parole, rappresentazione tangibile di relazioni che non vogliono spezzarsi e che riescono a colmare, in maniera appunto malleabile ma al contempo efficace, le distanze che abbiamo dovuto frapporre tra i nostri corpi.
Lavinia Longhetto ci segnala come dalle nostre mani, dalla nostra bocca, possano e debbano continuare a partire questi fili, che ci sono connaturati, che ci definiscono come tratto specifico della nostra umanità.

Aldo Torrebruno

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Vernice domenica 9 maggio ore 18.00
Circuiti Dinamici, via Giovanola 21/C Milano [MM2 Abbiategrasso]
In ottemperanza al protocollo anti-COVID i POSTI sono LIMITATI e gli ingressi contingentati (max 10 persone alla volta)

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LOCANDINA

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