VERNICE Domenica 20 novembre, ore 17,30
Wunderkammern effimere
Circuiti Dinamici, via Giovanola 21/C Milano
I protagonisti delle nostre Wunderkammern, per il ciclo Riemergere olobionte sono Mirta Caccaro e Andrea Busi. Entrambi gli artisti hanno cercato nella natura i segnali della riemersioni, hanno voluto così interpretare il fenomeno che stiamo vivendo da una prospettiva più ampia, ricomprendendo nel concetto il mondo intero che ci circonda, con cui interagiamo, che siamo potuti tornare ad osservare.
Sotto questo profilo le foto di Mirta Caccaro sono molto interessanti: da un lato testimoniano un pensiero in movimento, si percepisce il lavoro dell’artista che – come facevano i filosofi greci – sembra pensare camminando, in maniera peripatetica. Ed il pensiero lascia la propria testimonianza nelle immagini: le foto che ci propone sono immagini colte durante queste camminate e testimoniano un mondo, quello vegetale che ovviamente non ha conosciuto il dramma umano della pandemia. Gli alberi hanno proseguito la propria vita, col sole, la nebbia, la neve e il vento, non si sono fermati nel loro incessante lavoro di crescita e di produzione di ossigeno. Anche se non li potevamo vedere, erano lì, a proseguire il ciclo incessante della natura – quasi a ricordarci che siamo noi gli accidenti capitati su questa terra.
Andrea Busi riprende questo tema, sembra volerci ricordare che nelle teorie evoluzionistiche più avanzate non c’è un approccio teleologico e siamo solo noi umani a pensare di essere il culmine dell’evoluzione, l’obiettivo prefissato dell’intero processo. La natura è invece – come dice l’artista – ingovernabile e ineluttabile e il suo obiettivo coglie alcuni animali proprio nell’atto fisico della riemersione, metafora del faticoso processo che stiamo vivendo in questo momento storico. Così ogni singolo essere vivente che Busi ci mostra cerca di ricordarci che dalla sabbia, dal mare, dalle rocce possiamo riemergere, consapevoli della complessità, ma al contempo fiduciosi.
Entrambi gli artisti ci mostrano che il mondo in cui viviamo non è il nostro mondo: la speranza è quella che questa consapevolezza, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle negli scorsi mesi, non ci abbandoni velocemente come sembra stia accadendo, ma rimanga nella nostra coscienza collettiva, come una consapevolezza nuova.
Aldo Torrebruno