ARTISTA DEL GIORNO | 27.11.2022
<< Si tratta del trittico in basso e alto rilievo di terracotta patinata intitolato Gli Spiriti Amanti della Divina Commedia: Inferno Paolo e Francesca la domanda che mi sono fatta è perché Francesca che ha un solo amante è all’inferno e Cunizza da Romano che ha avuto 3 mariti e innumerevoli amanti è in paradiso. Molto semplice Cunizza è lieta della natura sensuale che ha avuto in sorte mentre Francesca ha i sensi di colpa e li scarica all’esterno…la bellezza di Paolo, il libro galeotto. Nel piatto centrale ci sono i lussuriosi del Purgatorio che si purificano in cerchi opposti e cioè gli eterosessuali da una parte e omosessuali dall’altra. Dante non era omofobo e accoglieva la natura sensuale purché fosse consapevole di sé stessa. Trittico premiato mostra palazzo Principi Ruspoli di Cerveteri luglio 2021 con attestato di abilità nell’aver interpretato e reso attuali i temi della poetica Dantesca >>
Clara D’Onofrio
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TRITTICO
Il trittico è un formato affascinante, cui siamo avvezzi per molte ragioni: è dal medioevo infatti che trittici di varia natura e vari materiali ci osservano dalla storia dell’arte, e ci affascinano col loro offrirci punti di vista differenti, ma anche con il proprio avvolgerci, utilizzandoci come ideale chiusura dello spazio aperto che il trittico definisce. Al contempo abbiamo adattato la struttura tripartita anche ad altri utilizzi, più prosaici forse ma non meno importanti, quali ad esempio le specchiere per il trucco, in cui ancora una volta ci immergiamo per osservarci da ogni lato. Siamo così passati dallo spirituale all’estetico, ma in ogni caso indaghiamo, osservandole da più prospettive, le nostre anime e i nostri volti, in una sorta di approfondimento del sé che può essere interiore e esteriore.
Il trittico però può essere anche interpretato come una sequenza logica o temporale, non necessariamente sincrona, quindi indagine che non si svolge solo in estensione, ma anche in maniera verticale seguendo il filo del discorso o il succedersi cadenzato degli eventi.
Per questo ci sembra affascinante l’idea di chiedere ai nostri artisti di utilizzare questo formato: tre immagini che raccontino, in estensione o in profondità, sincronicamente o diacronicamente una storia, unite dal filo rosso del formato e dalla potenza del numero, che ha affascinato l’uomo sin dai tempi di Pitagora – che lo definiva il numero perfetto, sintesi di uno e due, chiusura della cosiddetta triade ermetica.