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<< <\/em>Terra di nessuno. Il progetto rappresenta il non binarismo di genere proiettato in un mondo ideale, dove sono abbattuti pregiudizi, odio e paura della diversit\u00e0, favorendo nuovi punti di vista e d\u2019incontro. Questa realt\u00e0 \u00e8 rappresentata dalla natura che agisce come ponte d\u2019unione e un luogo di spazio intermedio senza confini. La natura \u00e8 la terza strada, che si allontana dall\u2019estremo binarismo radicato all\u2019interno della societ\u00e0 e attraversa la fluidit\u00e0 e la ricerca di s\u00e9. L\u2019intenzione \u00e8 quella di evidenziare la lampante \u201ccontaminazione\u201d proveniente dal mondo faunistico e floristico, dove risiedono moltissime specie ermafrodite con connotazioni maschili e femminili non definite. Ci\u00f2 dimostra che appartenere ad un genere fuori dal modello convenzionale, uomo e donna, non possa essere considerato \u201ccontro natura\u201d. In alcune fotografie, le piante provviste di fiori ermafroditi si uniscono con le persone ritratte, creando una sovrapposizione di elementi. L\u2019utilizzo delle piante esalta il lato materico e tattile del progetto e allo stesso tempo elimina i tratti connotativi maschili e femminili, dando una nuova visione del corpo. Il metodo della cianotipia marca l\u2019imprevedibilit\u00e0 e l\u2019incapacit\u00e0 di controllo. L\u2019immagine verr\u00e0 \u201ccontaminata\u201d dal sole e dal suo movimento, dalla pressione della pennellata sul foglio, dai riflessi e dall\u2019intensit\u00e0 della luce rendendo l\u2019immagine unica e quindi non riproducibile in egual modo. In questa tecnica ho trovato una grande correlazione tra l\u2019unicit\u00e0 degli esseri viventi e l\u2019influenza che ogni piccolo cambiamento o comportamento del singolo possa avere sulla sfera globale. Il progetto racconta la storia di: Este, Ash e Dafne, tre persone non binarie. >>
Elena Lunelli<\/em><\/p><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n.<\/mark><\/h1>\n\n\n\n
TRITTICO<\/h2>\n\n\n\n
Il trittico \u00e8 un formato affascinante, cui siamo avvezzi per molte ragioni: \u00e8 dal medioevo infatti che trittici di varia natura e vari materiali ci osservano dalla storia dell\u2019arte, e ci affascinano col loro offrirci punti di vista differenti, ma anche con il proprio avvolgerci, utilizzandoci come ideale chiusura dello spazio aperto che il trittico definisce. Al contempo abbiamo adattato la struttura tripartita anche ad altri utilizzi, pi\u00f9 prosaici forse ma non meno importanti, quali ad esempio le specchiere per il trucco, in cui ancora una volta ci immergiamo per osservarci da ogni lato. Siamo cos\u00ec passati dallo spirituale all\u2019estetico, ma in ogni caso indaghiamo, osservandole da pi\u00f9 prospettive, le nostre anime e i nostri volti, in una sorta di approfondimento del s\u00e9 che pu\u00f2 essere interiore e esteriore.
Il trittico per\u00f2 pu\u00f2 essere anche interpretato come una sequenza logica o temporale, non necessariamente sincrona, quindi indagine che non si svolge solo in estensione, ma anche in maniera verticale seguendo il filo del discorso o il succedersi cadenzato degli eventi.
Per questo ci sembra affascinante l\u2019idea di chiedere ai nostri artisti di utilizzare questo formato: tre immagini che raccontino, in estensione o in profondit\u00e0, sincronicamente o diacronicamente una storia, unite dal filo rosso del formato e dalla potenza del numero, che ha affascinato l\u2019uomo sin dai tempi di Pitagora \u2013 che lo definiva il numero perfetto, sintesi di uno e due, chiusura della cosiddetta triade ermetica. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"ARTISTA DEL GIORNO | 05.12.2023 << Terra di nessuno. Il progetto rappresenta il non binarismo di genere proiettato in un mondo ideale, dove sono abbattuti pregiudizi, odio e paura della […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":15075,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"jetpack_post_was_ever_published":false,"jetpack_publicize_message":"Elena Lunelli","jetpack_is_tweetstorm":false,"jetpack_publicize_feature_enabled":true},"categories":[2088,2176],"tags":[2282],"jetpack_publicize_connections":[],"jetpack_featured_media_url":"https:\/\/i0.wp.com\/www.microbo.net\/wp-content\/uploads\/2023\/12\/Elena-Lunelli1.jpeg?fit=1280%2C853&ssl=1","jetpack_sharing_enabled":true,"jetpack_shortlink":"https:\/\/wp.me\/p8gI50-3V7","_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15073"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/users\/4"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=15073"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15073\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":15084,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15073\/revisions\/15084"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/media\/15075"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=15073"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=15073"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.microbo.net\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=15073"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}