{"id":15114,"date":"2023-12-06T17:24:46","date_gmt":"2023-12-06T16:24:46","guid":{"rendered":"https:\/\/www.microbo.net\/?p=15114"},"modified":"2024-02-12T14:17:23","modified_gmt":"2024-02-12T13:17:23","slug":"carrito-sarchini-zorzi-zuliani-queiros","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.microbo.net\/2023\/12\/carrito-sarchini-zorzi-zuliani-queiros\/","title":{"rendered":"SAVE THE DATE! Ivana Carrito, Donatella Sarchini, Paola Zorzi, Alessandro Zuliani Queiros | 10.12.2023"},"content":{"rendered":"\n

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TRITTICO<\/h1>\n\n\n\n

La fotografia urbana, intesa come forma d’arte, si eleva a un nuovo livello di teatralit\u00e0 attraverso l’uso magistrale di geometrizzazioni e textures. In questo palcoscenico metropolitano, i quattro artisti che proponiamo per questa mostra del ciclo Trittico catturano la coreografia visiva delle citt\u00e0, trasformando gli elementi urbani in veri e propri attori di una performance unica. La citt\u00e0 diviene rappresentazione, Darstellung<\/em> direbbero i filosofi: assume quindi un ruolo cruciale nel plasmare la percezione e la comprensione dell’ambiente urbano da parte di chi lo abita e lo osserva. La realt\u00e0 fisica della citt\u00e0 diviene una rappresentazione simbolica e estetica, le strutture architettoniche, le strade e gli oggetti urbani e le persone che li abitano diventano gli attori di uno spettacolo visivo, dove ognuno contribuisce a narrare una storia unica. Le geometrizzazioni conferiscono una dimensione astratta e quasi scenica agli oggetti cittadini, mentre le textures, come costumi elaborati, ne definiscono la personalit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Ogni scatto diventa cos\u00ec una scena complessa, dove l’urbanit\u00e0 si trasforma in un dramma visivo. Le superfici dei palazzi diventano palcoscenici di luce e ombra, le strade sono le vie di transito di storie nascoste, e gli oggetti urbani assumono ruoli diversi nella rappresentazione della vita cittadina. La teatralit\u00e0 intrinseca alla fotografia urbana aggiunge una nuova dimensione emozionale, trasformando lo spettatore in un pubblico partecipe di questa sorta di pi\u00e8ce visiva.<\/p>\n\n\n\n

Alessandro Zuliani Queiroz presenta il proprio lavoro citando Il piccolo Principe, e in realt\u00e0 le sue immagini sono colme di riferimenti che ampliano i confini e creano un crossover tra le arti: impossibile non udire nella propria testa le note di Abbey Road, osservando l’attraversamento pedonale che ci propone, il gioco tra la geometria e il movimento di chi si muove per la citt\u00e0. <\/p>\n\n\n\n

Donatella Sarchini propone un movimento che \u00e8 invece sull’asse verticale e non su quello orizzontale, attraverso forme che guardano al cielo, che suggeriscono un dialogo – di crescita, di comunicazione, persino di pericolo, tra il piano orizzontale e la verticalit\u00e0, aggiungendo quindi una dimensione di ricerca dell’altro e di ricerca da parte dell’altro, attraverso una tensione comunicativa.<\/p>\n\n\n\n

Ivana Carrito ci riporta alla dimensione teatrale, alla Darstellung<\/em> come “messa in scena”, offrendoci una visione di uno spazio interno, quello di una chiesa, reso per\u00f2 differente rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, caratterizzato fortemente dalla disposizione accurata in essa di sedie dalla forma molto particolare. L’artista sembra ricercare modularit\u00e0 e ordine, grazie anche a un costante richiamo alla geometrizzazione dello spazio creata dalle forme.<\/p>\n\n\n\n

Tale messa in scena si ritrova infine nell’opera di Paola Zorzi, che utilizza il trittico in maniera da costruire una quinta di scena, sfruttando un contesto urbano. Una cicatrice sull’asfalto viene utilizzata come elemento di unione tra le immagini, che ci offrono una prospettiva impossibile, perch\u00e9 ruotata a 180 gradi su un tutto, che davvero risulta essere pi\u00f9 della somma delle tre parti che lo compongono.<\/p>\n\n\n\n

In definitiva, attraverso l’opera di questi quattro artisti, la fotografia si rivela come un mezzo potente per esplorare e interpretare il contesto urbano. Ogni immagine diventa una performance unica, ricca di simbolismo e suggestione, portando alla luce la complessit\u00e0 e la bellezza spesso trascurate o non del tutto comprese delle citt\u00e0 che abitiamo.<\/p>\n\n\n\n

Aldo Torrebruno<\/p>\n\n\n\n

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Ivana Carrito<\/a><\/blockquote>