{"id":15582,"date":"2024-02-21T22:50:59","date_gmt":"2024-02-21T21:50:59","guid":{"rendered":"https:\/\/www.microbo.net\/?p=15582"},"modified":"2024-03-25T22:18:08","modified_gmt":"2024-03-25T21:18:08","slug":"capasso-delmagno-ghilarducci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.microbo.net\/2024\/02\/capasso-delmagno-ghilarducci\/","title":{"rendered":"SAVE THE DATE! Francesco Capasso, Giovanna Del Magno, Isabella Ghilarducci | 25.02.2024"},"content":{"rendered":"\n

TRITTICO<\/h1>\n\n\n\n

Passato e presente, anima e corpo, paesaggio esterno ed interno, dentro e fuori, confini e zone di passaggio, questi i temi toccati dagli artisti per questa mostra della serie trittico, che esplora proprio la zona di intersezionalit\u00e0 tra tempo, spazio e identit\u00e0. <\/p>\n\n\n\n

A contrasto con la frenesia che caratterizza le nostre vite e pi\u00f9 in generale la nostra epoca globalizzata, le riflessioni dei tre artisti sembrano invece richiamarci ad una sorta di continuum, in cui i confini tra passato e presente, interno ed esterno, cielo azzurro e nuvole sembrano sfumare, lasciando spazio a un’intersezione complessa di identit\u00e0, sia individuali che collettive. Insieme, ciascuno secondo la propria sensibilit\u00e0, ci accompagnano nel compito che si propongono, ovvero sondare le profondit\u00e0 di questa complessit\u00e0, esplorando i legami tra anima e corpo, paesaggio esterno e interno, cos\u00ec come i concetti di dentro e fuori, e i confini e le zone di passaggio.<\/p>\n\n\n\n

Uno dei temi centrali che emergono \u00e8 la dicotomia tra passato e presente. Gli artisti ci invitano a riflettere sul modo in cui il nostro passato influisce sul nostro presente, e come il nostro presente informa il modo in cui percepiamo il passato. Attraverso opere che intrecciano memoria e esperienza vissuta, ci troviamo di fronte a un dialogo in cui il tempo non \u00e8 lineare, ma risulta fluido e si manifesta attraverso strati di significato, di presenze e di assenze, richiamate in maniera pi\u00f9 o meno esplicita, come fa ad esempio Francesco Capasso, che sembra chiedere aiuto al nonno nella sua opera di esplorazione simbolica dello spazio.<\/p>\n\n\n\n

L’anima e il corpo sono ulteriormente esplorati come due elementi interconnessi e inseparabili. Le opere presentate ci spingono a interrogarci sulla relazione tra la nostra essenza interiore e il nostro involucro fisico, rivelando le complessit\u00e0 della nostra esistenza umana e la costante danza tra materia e spirito: \u00e8 quanto avviene nel trittico propostoci da Giovanna Del Magno. Il corpo diviene luogo di scontro ma anche di sintesi tra la nostra fisicit\u00e0, la nostra presenza come corpi nello spazio e il nostro sentire, la nostra anima, ci\u00f2 che ci caratterizza pi\u00f9 in profondit\u00e0. L\u2019uso sapiente della luce, delle ombre e dei contrasti ci aiuta a intuire la tensione che scorre tra le tre immagini.<\/p>\n\n\n\n

Lo stesso concetto di confine viene poi messo in discussione, proprio per la sua mutevolezza: la zona di passaggio risulta infatti estremamente fluida nell\u2019opera di Isabella Ghilarducci, che sembra volerci guidare in un viaggio attraverso le soglie, invitandoci a esplorare il territorio liminale tra ci\u00f2 che \u00e8 noto e ci\u00f2 che \u00e8 sconosciuto. Il confine tra ci\u00f2 che \u00e8 chiaro e distinto come le idee cartesiane e ci\u00f2 che invece ci \u00e8 celato, \u00e8 nebuloso, messo in dubbio, lasciato intuire non risulta definito una volta per sempre, ma muta costantemente, mettendo in crisi le nostre certezze, consapevoli del fatto che tale mutevolezza \u00e8 uno dei tratti che contraddistingue il postmoderno.<\/p>\n\n\n\n

In definitiva, questi tre trittici carichi di confini e tensioni si presentano come uno specchio delle complesse intersezioni tra tempo, spazio e identit\u00e0, in cui gli artisti ci conducono, invitandoci a esplorare le sfumature del nostro essere e a interrogarci sulle connessioni intrinseche che definiscono chi siamo e come percepiamo il mondo che ci circonda.<\/p>\n\n\n\n

Aldo Torrebruno<\/p>\n\n\n\n

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Francesco Capasso<\/a><\/blockquote>